COMPRENDERE IL MUTISMO SELETTIVO
UNA GUIDA PER AIUTARE GLI INSEGNANTI A CAPIRE ~

scritto dalla D.ssa Elisa Shipon-Blum,
Direttore medico-esecutivo del SMG~CAN

[L’articolo originale è copyright © SMG-CAN]

COS’È IL MUTISMO SELETTIVO?

Il Mutismo Selettivo è un disturbo dell’ansia infantile caratterizzato dall’ “incapacità” del bambino di parlare in varie situazioni sociali. I bambini con Mutismo Selettivo non riescono letteralmente a parlare in determinati ambienti. Essi non stanno assumendo un comportamento intenzionale o caparbio. Non cercano di “attirare l’attenzione”, non cercano di tenere una situazione “sotto controllo”. Sono letteralmente così ansiosi che non riescono a parlare. Come spesso dicono i bambini selettivamente muti, “le parole proprio non vogliono uscire”.

Questi bambini non sono muti a causa di deficit di apprendimento, di autismo, di gravi disturbi dell’età evolutiva, di disturbi comportamentali opposizionali, ecc. (sebbene questo non significhi che un altro disturbo non possa verificarsi contemporaneamente al Mutismo Selettivo, ma non ne è la causa).

Se si confrontano i bambini tipicamente timidi con quelli selettivamente muti, questi ultimi sono al lato estremo dello spettro della timidezza. Al punto che, quando si trovano in una situazione sociale stressante, esibiscono di fatto una reazione fisica per cui NON RIESCONO letteralmente a parlare.

La maggior parte dei bambini con Mutismo Selettivo ha una predisposizione genetica ai disturbi legati all’ansia, ma situazioni ambientali stressanti possono altrettanto esacerbare la loro ansia.

Circa il 90% dei bambini con MS risponde ai criteri diagnostici del DSM-IV della fobia sociale. La fobia sociale è una paura persistente delle situazioni e prestazioni sociali. Molti di questi bambini si sentono proprio come se stessero su un “palcoscenico” ogni minuto del giorno! Ciò è evidente dal loro linguaggio corporale “impacciato” quando l’attenzione è rivolta verso di loro. Molti bambini girano la testa altrove, si toccano i capelli, guardano a terra, abbassano la testa, si nascondono in un angolo, si succhiano il dito (o le dita), o in genere trovano qualcosa con cui giocherellare. Molti assumono uno sguardo “assente” o mostrano un volto “inespressivo”e si comportano come se ignorassero l’altro, mentre, in realtà, sono così ansiosi e impauriti che letteralmente non riescono a rispondere.

LA SCUOLA E IL BAMBINO SELETTIVAMENTE MUTO

Sapendo che la maggioranza dei casi sono dovuti a grave ansia, per gran parte di questi bambini sono spesso del tutto inappropriate le classi differenziate, i corsi di recupero, ecc. Se si comprende la natura del Mutismo Selettivo, un bambino dovrebbe essere inserito in una classe regolare.

Quei bambini, per i quali è richiesto un corso differenziato, dovrebbero essere inseriti anche in una classe regolare. Essere in una classe regolare offre al bambino la migliore opportunità di apprendere le abilità appropriate alla sua età e di adattarsi a stare con i suoi pari. Il ruolo del Gruppo di Istruzione Speciale (un team presente in molte scuole americane, formato da terapista, logoterapista e altre figure che lavorano nella scuola a sostegno di bambini con disturbi, n.d.t.) dovrà anche aiutare l’insegnante di classe a sviluppare delle strategie che aumentino il livello di benessere del bambino e la sua capacità di affermarsi dentro la classe.

Un “piano di istruzione individualizzato” (IEP: Individualized Education Plan) può essere utile in certi casi di Mutismo Selettivo, specialmente se il bambino sta progredendo scolasticamente anche in assenza di verbalizzazione. L’IEP dovrebbe avere come scopo di diminuire l’ansia nel bambino, ma contemporaneamente, di incoraggiare il più possibile il suo inserimento e la sua “normalità”.

Sia i genitori che gli insegnanti dovrebbero informarsi sulle leggi all’interno del sistema scolastico che riguardano i diritti dei bambini con difficoltà e disturbi dell’apprendimento. (…)

La scuola è di solito il luogo più difficile in cui stare per i bambini selettivamente muti. Gli/le insegnanti e i pari si aspettano che tutti i bambini partecipino alle attività scolastiche e di solito l’attenzione viene rivolta proprio verso coloro che non partecipano. Questo è piuttosto ironico, se si pensa che l’ultima cosa che un bambino con Mutismo Selettivo vuole è attirare l’attenzione su di sé!

Sapendo che questi bambini sono ansiosi, dovrebbe essere ovvio che “fare pressione”, “punire”, “costringere” o “corrompere” un bambino MS per farlo parlare è assolutamente controproducente e inopportuno. Agendo in questo modo, si fa sentire il bambino MS ancora più ansioso e a disagio, e lo si fa regredire ulteriormente.

È di estrema importanza che la scuola comprenda e accetti il bambino MS. L’obiettivo principale dovrebbe essere quello di fare tutto il possibile per far sentire il bambino rilassato e a suo agio.

L’insegnante dovrebbe lavorare con i genitori per aiutarli ad alleviare quanto più possibile l’ansia. Così facendo, molti bambini progrediscono più facilmente di quanto non farebbero se completamente fraintesi e mal guidati.

Esistono vari metodi che gli insegnanti possono usare per aiutare il bambino MS a sentirsi più a suo agio dentro la classe.

In primo luogo, l’insegnante dovrebbe cercare di conoscere il bambino in modo assolutamente discreto e con disponibilità. Io raccomando spesso, se possibile, di visitare il bambino nella sua casa prima dell’inizio dell’anno scolastico. Non vi è certamente posto migliore per i bambini in cui sentirsi a proprio agio come a casa propria! Visitare i bambini nel loro territorio consentirà certamente un modo più facile per conoscersi. Raccomando di sedersi nella stanza del bambino, di chiedergli di mostrarvi i suoi libri preferiti, i suoi lavoretti manuali, i suoi CD, i suoi giochi, ecc. Consentitegli di condurre e guidare la visita. Potrebbero essere necessarie alcune visite prima che il bambino cominci ad aprirsi.

L’obiettivo NON è di far già parlare il bambino, ma di consentirgli di sentirsi rilassato e a suo agio con voi. Sorridergli, fare cenni, sedergli vicino, parlargli dolcemente spesso aiuteranno il bambino a sentirsi più a suo agio. Anche fargli percepire che il suo essere muto è “ok” e accettabile potrà essere utile. Quando un bambino selettivamente muto ha la sensazione che gli altri non lo accettino e siano delusi, spesso si allontana.

Un’altra strategia è quella di incontrare il bambino dentro la scuola, possibilmente prima dell’inizio delle lezioni la mattina. Il genitore dovrebbe portarlo a scuola il prima possibile, affinché non si senta “oppresso” quando nella classe è presente contemporaneamente un altro gruppo di bambini. Trovandosi solo con il genitore e il bambino, l’insegnante può cominciare a conversare con la madre e lasciare che il bambino si limiti ad osservare. L’insegnante può indirizzare la conversazione verso il bambino quando questi sembra più a suo agio. Non bisogna aspettarsi che il bambino necessariamente risponda. Fate solo capire al bambino che lui fa parte della conversazione e che ogni tipo di comunicazione non-verbale va bene per voi.

Un consiglio importante é di non far MAI sentire al bambino come se aspettaste che parli. Questa aspettativa provoca ansia. I bambini non vogliono sentirsi come se stessero deludendo l’insegnante. Inoltre, è importante che gli insegnanti non mostrino “eccessivo entusiasmo” per qualunque verbalizzazione dovesse verificarsi. Molto spesso, un bambino MS parlerà prima con un suo pari che con l’insegnante. In questo caso, non ditegli che “sentite” la sua voce. Questo tipo di approccio spesso allontana il bambino MS!

Una volta che sia stato raggiunto un livello in cui il bambino si sente a suo agio, l’insegnante e il genitore (o genitori) dovrebbero studiare un “piano” comune per aiutare il bambino. Professionisti qualificati, come un medico e/o un terapista, competenti nel trattamento del Mutismo Selettivo, sono uno strumento indispensabile per aiutare a sviluppare un piano per il bambino. Il processo per aiutare un bambino a superare il MS è fatto di piccoli passi e deve essere affrontato con pazienza e fiducia.

Non esiste una cura miracolosa che risolva il Mutismo Selettivo da un giorno all’altro. Tuttavia, la cooperazione tra un professionista di igiene mentale qualificato, i genitori e gli insegnanti, ed una terapia comportamentale concentrata nella scuola e in altri contesti sociali, permetteranno al bambino di  emergere gradualmente dal proprio stato di ansia e di far fronte alla varie situazioni.

Per ulteriori informazioni contattare:
Selective Mutism Group Childhood Anxiety Network
oppure scrivere a: [email protected]

Visitate: Childhood Anxiety Network, Inc.

(*) Agli insegnanti che comprendono l’inglese, suggeriamo di leggere “The Silence Within- A Teacher/Parent Guide to Helping Selectively Mute and Shy Children” di Gail Kervatt ([email protected]). L’autrice, un’insegnante di sostegno alla lettura, ha descritto la sua esperienza di lavoro con un bambino selettivamente muto da 5 anni. Dopo 7 mesi, il bambino ha parlato senza l’uso di farmaci. Il libro (65 pp., $ 28.95) è acquistabile presso il sito http://www.selective-mutism.com oppure su Amazon.com sotto il titolo o il nome dell’autrice.