E. B., PUBBLICITARIA e ILLUSTRATRICE PER LIBRI D’INFANZIA.


Ero una bambina affetta da MUTISMO SELETTIVO grave, sono nata nel 1961, e allora tutto veniva liquidato come “timidezza estrema” con il tempo mi sono fatta un’auto diagnosi e mi sono “curata da sola”.

Durante il liceo pensavo fosse necessario fare lo sforzo “sovrumano” di uscire dalla mia “corazza silenziosa”, ma è difficile quando molti ti ignorano e alcuni ti scherniscono.

Ma dentro la mia enorme gabbia (con fuori l’incomprensione di tutti) ero intelligente e creativa, non parlavo MAI in pubblico, potevo far capire che non ero una CELEBROLESA solo attraverso dei bellissimi disegni, infatti , quando ero in prima elementare, la maestra, vedendo i miei lavoretti di grande creatività, trovada curioso e inappropriato il mio sguardo fisso e le braccia immomili lungo i fianchi.

Conosco alla perfezione le mille angosce di un bambino affetto da questa patologia, conosco le umiliazioni che questi fanciulli devono continuamente subire, conosco la voglia incredibile di rapportarsi con i coetanei per i giochi, ma essere costretti a stare da soli ai margini e al di fuori di tutto.

Si vorrebbe tanto, ma non si può, e intorno quelli che dispensano consigli sbagliati e “spronano” a sproposito, quelli che ti dedicano la stessa impotanza di un soprammobile, e quelli che possono prederti in giro facilmente e indisturbati, data ‘assenza totale di reazioni.

Un’infanzia così non è all’insegna della spensieratezza ma solo dell’ANGOSCIA, alternata da PACE solo quando si ritorna in famiglia come dei cagnolini bastonati, sapendo che la mattina dopo si RICOMINCIA. Pensate che ogni mattino quando il pulmino che mi portava a scuola raggiungeva l’ingresso della stessa, dovevo scappare in bagno, e qualche volta non arrivavo in tempo.

Comunque, ora sono una pittrice, illustratrice per libri d’infanzia, creativa pubblicitaria . Ho trovato l’anima gemella e sono mamma di due splendidi bambini. Sono diventata una praticante dell’empatia estrema, dispenso consigli, parlo con chiunque senza problemi, anzi, chi mi conosce ritiene che comunico fin troppo.

Ma il mio percorso è partito da lontano, e l’ho affrontato assolutamente da sola, cercando nel mio IO le “risposte”. Molte ne ho trovate e ancora ne troverò, e già che c’ero ho trovato anche “le risposte” per chi mi è accanto.

In conclusione, ritengo di sapere come si guarisce da questa patologia, (anche se è ovvio che ogni caso è singolo e speciale). Questo perch´, chi guarisce dal mutismo selettivo, mette delle antenne paraboliche eccezionali, (quelle che hanno permesso di bucare la “corazza”).

Si incomincia a guarire DA UN PUNTINO, ogni bimbo ha il suo, il puntino è in realtà un forellino quasi invisibile ad occhio nudo, è il buchino della corazza, tutto deve per forza partire da lì, lo si deve individuare, poi ogni giorno allargarlo un pò, attenzione, vietato scoraggiarsi, perché, nei “giorni no”, lui, il buchino, torna indietro e si richiude un pochino.

(Il foro, ad esempio potrebbe essere autostima alimentata ad arte, ma basata su qualità vere e ben individuate, perch´, il bambino affetto da mutismo selettivo capisce tutto, e si accorge degli atteggiamenti falsi). Poi, occorre tanta, tantissima, sensibilità, perche il bimbo MUTO, non fa capire quando soffre, non riesce ad esternare i disagi, quindi è facilissimo distruggerlo moralmente.